PROVINCIA DI LECCE
CITTA' DI CAMPI SALENTINA
FONDAZINE CITTA' DEL LIBRO
Presentano:
"Il sale e il pane" storie, canti e immagini di rifugiati politici.
venerdì 21 dicembre 2007 – ore 20.00
Centro Fieristico – Zona PIP
Campi Salentina (LE)
con:
Gualtiero Bertelli
e La Compagnia delle Acque
Maurizio Camardi
Giuseppina Casarin
Rachele Colombo
Paolo Favorido
Guido Rigatti
Testi:
Gualtiero Bertelli
Edoardo Pittalis
Musiche:
Gualtiero Bertelli
Maurizio Camardi
Paolo Favorido
L'Italia fino al 1976 è stata terra di emigranti e solo in quell'anno per la prima volta si è invertita la tendenza: sono entrate nel nostro paese più persone di quante ne siano uscite. Ma non abbiamo smesso di emigrare.
Siamo emigrati per ragioni economiche: si scappava dall'Italia per fame e per disperazione. Poveri e ignoranti abbiamo varcato le soglie del mondo chiedendo asilo e lavoro.
Ma siamo emigrati anche per sfuggire alle persecuzioni religiose, per motivi razziali, per motivi politici; esattamente per le stesse ragioni per cui oggi nel mondo milioni di persone chiedono asilo a paesi poveri come il loro o a quelli più ricchi del pianeta.
Hanno chiesto asilo politico padri della patria come Garibaldi e Mazzini, padri della repubblica come Nenni e Pertini, artisti e scienziati vanto della nostra cultura come Toscanini e Fermi. Accanto a questi nomi illustri e a quelli che all'estero hanno trovato l'arma del sicario, come i fratelli Rosselli, migliaia di militanti politici e sindacali che, in tempi diversi, hanno cercato altrove la libertà e il lavoro.
La nostra storia, spesso dimenticata, è fatta anche di questo: di fughe da un'Italia che non sapeva ancora assicurare a tutti i suoi cittadini il rispetto delle idee e della persona.
Lo spettacolo rivive anche questa storia, ci restituisce pagine di un racconto frammentato da mille dimenticanze, da silenzi a volte complici.
E lo fa allo scopo di riaffermare la dignità, il diritto di quanti hanno varcato e varcano il nostro confine, confidando sulla nostra effettiva capacità di vivere la democrazia.
Da paese da cui si fuggiva l'Italia è diventata paese in cui si torna e si arriva.
Abbiamo una lunga storia di accoglienza; per fare alcuni esempi, durante il secolo scorso abbiamo dato ospitalità al popolo armeno, in fuga da un vero e proprio sterminio, ai Curdi, figli di una nazione dilaniata, a Greci, Cileni, Argentini, oppressi e minacciati da dittature militari, a Vienamiti raccolti dalla pietà internazionale su barche in balia dell'oceano, a perseguitati per ragioni politiche o religiose provenienti da diversi paesi del medio oriente, Palestina, Iran, Irak, o dall'Europa orientale, oppressa dal regime sovietico.
Oggi accogliamo migliaia di profughi: militanti politici, uomini di cultura, ma anche donne, uomini, famiglie che fuggono da guerre devastanti e spesso insensate.
"Il sale e il pane" racconta spaccati significativi di queste vicende, accompagnandoli con immagini prese dalla storia e dalla cronaca, grazie al contributo di amici giornalisti che, con il loro lavoro, sono quotidiani testimoni di queste tragedie.
La musica che accompagna la rappresentazione, è stata appositamente composta.
Le canzoni sono frutto di una ricerca sul repertorio storico italiano e su quello contemporaneo internazionale, coniugando in questo modo le due direttrici del racconto: la nostra storia di rifugiati e quella di chi oggi bussa alle nostre porte.
La struttura dello spettacolo è quella di una narrazione con proiezione di documenti visivi intervallati dall'esecuzione di canzoni e musiche.
Prevediamo anche la possibilità di ospitare dei testimoni nelle diverse realtà in cui ci recheremo. Le testimonianze possono essere portate con brevi interventi o con l'esecuzione di musiche e canti delle diverse etnie presenti sul territorio.
A tale scopo è opportuno prendere preventivamente contatto e soprattutto organizzare degli incontri pomeridiani che ci permetteranno di inserire le testimonianze all'interno della narrazione.
Poiché vogliamo sollecitare non solo accettazione, ma accoglienza e affetto, obiettivo de"Il sale e il pane" è muovere i sottili e potenti fili della memoria, dell'emozione e, perché no, della ragione.
Partecipano allo spettacolo
Gualtiero Bertelli voce narrante, canto, fisarmonica e chitarra
Maurizio Camardi saxofoni, flauto traverso, fiati etnici
Giuseppina Casarin canto, percussioni
Rachele Colombo canto, percussioni, chitarra, mandola, liuto
Paolo Favorido pianoforte, tastiere
Guido canto, violoncello, basso, chitarra