Il Piano sociale di Zona bloccato da Vendola

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La notizia della revoca operata dal neo presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, del regolamento n.23, attuativo della L.R. 17/2003, approvato da Raffaele Fitto con decreto del 7 aprile u.s., ha determinato in molte amministrazioni comunali pugliesi una certa preoccupazione. Prima fra tutte, nel Salento, l'amministrazione comunale di Campi Salentina, Comune capofila per l'attuazione del Piano Sociale di Zona del Distretto n.3 dell'ASL Lecce/1. L'assessore alle Politiche Sociali del Comune Campi, referente politico del Bacino di Campi, Luisa De Donatis, nell'esprimere sconcerto per questa decisione adottata dal nuovo presidente della Regione Puglia, sostenuta da motivazioni puramente formali (la pubblicazione in ritardo sul BURP), non puo' fare a meno di sottolineare "l'intempestività di una simile decisione. Molti comuni della Puglia – spiega De Donatis – stanno lavorando da mesi alla redazione dei Piani Sociali di Zona, a seguito dell'emanazione, da parte del Governo regionale uscente guidato da Fitto, della legge attuativa della legge di riforma 328/2000. Ciò – aggiunge l'assessore Luisa De Donatis – ha richiesto il coinvolgimento di tutti gli attori sociali, lo studio, l'analisi approfondita di problematiche ed esigenze delle comunità, la scelta di priorità e di obiettivi condivisi per dare vita a piani che siano rispondenti ai bisogni reali dei cittadini. Campi e i sette comuni dell'ambito – spiega De Donatis – hanno molto lavorato ed il Piano è ormai in dirittura d'arrivo. Il regolamento annullato dal presidente Vendola detta norme precise per la effettiva rispondenza dei Piani di Zona alla norma Regionale. Il suo annullamento equivale a fare alcuni passi indietro rispetto al lavoro già prodotto da molte comunità. Mi auguro – conclude De Donatis – che ciò non determini ulteriori ritardi nell'iter della redazione e approvazione dei Piani di Zona, vanificando così gli sforzi immani che il nostro ambito, come credo anche molte altre realtà pugliesi, ha messo in campo. Sull'argomento anche il sindaco di Campi, Massimo Como, ha parole molto dure. "Non vorrei che un gesto così forte da parte del nuovo governatore – dice Como – faccia da preludio ad una inversione di rotta nelle politiche sociali pugliesi, che appare drammaticamente in collisione con l'esigenza di consentire a tutti i Comuni di accedere ai finanziamenti statali e regionali accantonati già da circa quattro anni e non ancora utilizzati, con pesanti conseguenze per i cittadini".

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